L’impatto della globalizzazione emerge chiaramente nella rapida trasformazione che investe la dimensione locale: una delle caratteristiche del mutamento in corso è, infatti, la vorticosa relazione tra flussi e luoghi. Gli immigrati, troppi e così diversi, appaiono agli autoctoni espressione di una palese violazione di antichi confini, territoriali e simbolici, e sollevano ancestrali paure: un senso di frustrazione collettiva che, in assenza di strumenti cognitivi certi per orientarsi, si riversa contro il nemico più prossimo e più debole che assume i tratti della ‘vittima sacrificabile’. Da qui il tentativo di ricostruire una ‘comunità impossibile’, purificata da presenze estranee. Discutere e riconoscere il carattere strutturale del processo – senza ingenue fascinazioni o ideologiche difese – significa favorire l’adozione di un modello d’integrazione mirato a garantire coesione in presenza di differenti culture, nel medesimo spazio sociale.
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Identità e paura: gli italiani e l’immigrazione
Renzo Guolo
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